Il sesto evento di partecipazione del progetto Bottom-up si prepara a mettere in campo una tecnica coinvolgente: il cineforum, strumento capace di stimolare riflessione, confronto e consapevolezza collettiva attraverso la sociologia visuale. Protagonista dell’incontro sarà lo Youth Goal n.2 – Uguaglianza di Genere, un obiettivo europeo che punta a garantire pari opportunità per tutte e tutti, promuovendo approcci sensibili e inclusivi in ogni ambito della vita di un giovane: dalla scuola al lavoro, dalle relazioni affettive alla partecipazione sociale.
Il cinema come specchio e provocazione Il cineforum non è solo “guardare un film insieme”: è una metodologia educativa basata sulla visione critica di contenuti audiovisivi, seguita da momenti guidati di confronto e analisi. In particolare, si tratta di una forma di sociologia visuale, una tecnica che utilizza le immagini – documentari, corti, film, spot – come dispositivo narrativo e analitico per leggere la realtà, smascherare stereotipi e raccontare esperienze spesso taciute. Attraverso lo sguardo del cinema, i giovani potranno interrogarsi sui modelli culturali che influenzano le relazioni di genere e il ruolo di donne e uomini nella società, con uno sguardo lucido e non giudicante. Parole chiave: violenza, lavoro, stereotipi!
Durante il sondaggio di opinione che ha preceduto l’evento, le ragazze e i ragazzi coinvolti hanno espresso con decisione il desiderio di affrontare il tema della violenza di genere in tutte le sue sfaccettature. Non solo quella fisica o psicologica, ma anche: la violenza economica, che spesso passa inosservata ma ha effetti devastanti sull’autonomia delle persone; i rapporti tossici, normalizzati da certi immaginari culturali e mediatici; le disuguaglianze di genere nel mondo del lavoro, tra opportunità negate, gap retributivi e carichi di cura squilibrati. Il cineforum sarà quindi uno spazio per dare voce e volto a queste storie, creando le condizioni per un dialogo autentico, intergenerazionale e trasformativo.
Perché la sociologia visuale? Perché le immagini parlano, provocano, smuovono. E soprattutto perché l’educazione alla parità passa anche dal riconoscere e decostruire i linguaggi – visivi, pubblicitari, cinematografici – che troppo spesso riproducono disuguaglianze invisibili o normalizzate. Usare il cinema come strumento critico significa leggere il mondo con occhi nuovi, e farlo insieme, in cerchio, con mente aperta e spirito costruttivo. L’obiettivo? Non solo capire, ma agire Attraverso questa esperienza, i giovani partecipanti non si limiteranno a “riflettere”, ma saranno stimolati a elaborare proposte concrete per promuovere l’uguaglianza di genere nei loro contesti di vita. Come sempre, l’evento sarà facilitato dal team dei Giovani Promotori, in un clima accogliente e partecipativo, dove ogni voce potrà emergere. Perché per costruire una società più equa, non basta guardare un film. Bisogna guardarci dentro. E poi agire.