Il percorso di ascolto e partecipazione giovanile del progetto Bottom-up continua a restituire risultati concreti e stimolanti: l’ultimo sondaggio rivolto ai partecipanti ha indicato lo Youth Goal n. 9 – “Spazio e Partecipazione” come l’ultima tematica prioritaria da affrontare insieme. Un’indicazione chiara, che richiama il bisogno profondo delle nuove generazioni di essere protagoniste delle scelte che le riguardano. Non solo: i giovani chiedono spazi reali e virtuali dove poter agire, incontrarsi, progettare e sentirsi parte attiva delle comunità.
Cosa significa “Spazio e Partecipazione”?
Lo Youth Goal 9, adottato a livello europeo, punta a rafforzare la partecipazione democratica e l’autonomia giovanile, attraverso azioni che garantiscano un accesso equo e inclusivo ai processi decisionali. Questo implica: Spazi fisici (le cosiddette “Case dei Giovani” o “youth hub”), gestiti direttamente dai giovani, dove si possano organizzare eventi, riunioni, momenti formativi, laboratori artistici, musicali, digitali e di cittadinanza attiva. Spazi digitali sicuri, accessibili e realmente partecipativi, dove i giovani possano esprimersi, creare reti, confrontarsi con istituzioni, pubbliche amministrazioni e con i coetanei. Strumenti e competenze per agire: formazione, mentoring, accompagnamento al dialogo civico e politico.
Perché troppo spesso i giovani vengono percepiti come “utenti” o “spettatori” della vita pubblica. In realtà, hanno visioni, idee, creatività e desiderio di incidere sulla realtà. Il problema non è l’apatia, ma la mancanza di spazi dove potersi esprimere liberamente, senza sentirsi fuori posto. L’assenza di luoghi dedicati si traduce in un’assenza di opportunità. Per questo motivo, garantire spazi – sia simbolici che materiali – è condizione essenziale per far crescere la cittadinanza attiva.
Cosa faremo?
Nel prossimo evento del progetto Bottom-up dedicheremo una giornata interamente a questo tema: raccoglieremo buone pratiche, ascolteremo proposte, daremo voce ai giovani per immaginare insieme nuovi spazi di partecipazione, più vicini ai loro bisogni e ai linguaggi contemporanei. Sarà un momento di confronto aperto, creativo, generativo. Perché i giovani non chiedono solo di restare