Il 10 e 11 ottobre si sono tenuti due incontri, nell’istituto statale P. Siciliani, relativi al quarto incontro del progetto Bottom Up. Questi incontri sono stati incentrati su uno dei 11 punti degli Youth goals, nello specifico il terzo Youth Goal cioè “Le Società Inclusive”. Oltre 50 studenti facenti parte di due classi superiori dell’istituto P. Siciliani, hanno dialogato tra di loro e si sono interfacciati con le istituzioni locali, per trovare e proporre delle idee che potessero migliorare la società attuale per renderla inclusiva.
Come in altri eventi organizzati dall’associazione Mediterranea, relativi al progetto di incontri Bottom Up, si è fatto riferimento alla figura e all’esperienza della Professoressa Anna Maria Rizzo, aiutata da 5 giovani promotori. Il ruolo della Professoressa Rizzo e dei Giovani Promotori, è stato solo quello di guidare gli studenti fornendo li strumenti adatti per creare interazione e riuscire a superare l’imbarazzo iniziale.
Prima di iniziare la Professoressa Rizzo ha spiegato la modalità di incontro che si sarebbe utilizzata, ed in questo quarto incontro sarebbe stato il meta-plan, tecnica di facilitazione e comunicazione basata sulla visualizzazione.
Nel primo incontro si è andato a definire che cosa sia il progetto Bottom Up e che nasce dal progetto Europeo Erasmus +. Gli studenti hanno iniziato a superare l’imbarazzo andando ad interagire tra di loro facendo un gioco che serviva per presentarsi e parlare un po’ di sé.
Successivamente sono venuti degli esponenti della Comunità Emmanuel e della cooperativa Polvere di Stelle, che hanno raccontato la loro storia e il loro impegno che mettono per rendere la società più inclusiva. Il loro intervento ha lasciato il segno nelle menti dei ragazzi perché sono state affrontate tematiche molto sensibili e delicate che hanno dato diversi spunti nella ricerca delle idee per una società più inclusiva.

Il giorno successivo i ragazzi sono stati suddivisi in 4 gruppi ed ogni gruppo parlava di un tema inerente al terzo punto dei Youth goal. Gli argomenti trattati, spaziavano dalle cause che determinano la non inclusività, fino ai modi in cui la scuola o le istituzioni in generale possano aiutare a rendere una società inclusiva. I ragazzi si sono interfacciati con le istituzioni locali e tramite le idee scambiate tra di loro e con le istituzioni, hanno creato dei cartelloni con sopra le loro idee. Queste idee sono state poi esposte davanti a tutti e sono state votate le migliori per ogni gruppo, così da creare una rete continua, che contenesse il di flusso di idee finali scelte.
Questi due incontri sono stati importanti per gli studenti perché hanno permesso di riflettere su tematiche che spesso i ragazzi non affrontano o che non si interessano, ed ha dato la possibilità alle istituzioni di interfacciarsi con il futuro per capire cosa cambiare o migliorare per creare delle vere società inclusive.